Oi Pomodoro Nord Italia, bene campagna 2022 malgrado siccità

Si è conclusa con una “buona produzione, rese ad ettaro sopra la media e qualità elevata” la campagna 2022 di raccolta e trasformazione del pomodoro da industria nel Nord Italia. E’ quanto annuncia l’OI Pomodoro Nord Italia. Nel dettaglio le superfici coltivate sono state pari a 37.204 ettari – l’11% con tecniche di produzione biologica, l’89% osservando i disciplinari regionali di produzione integrata – e dono state trasformate 2.890.000 tonnellate di materia prima.

“La siccità che ha caratterizzato l’estate 2022 – viene osservato in una nota dell’organizzazione – ha minacciato fortemente la produzione, ma grazie all’impegno degli agricoltori nella razionalizzazione e oculatezza nell’utilizzo dell’acqua e alle iniziative di gestione dell’emergenza dei Consorzi di Bonifica e delle istituzioni regionali e nazionali preposte, nonché all’aiuto di qualche pioggia estiva, i danni sono stati minimizzati”.

Quindi, viene puntualizzato, “le rese sono state superiori alla media, registrando una resa totale di 77,9 t/ha superiore alle medie quinquennale di 73,1 t/ha”. Questi fattori, viene argomentato ancora, “hanno permesso di raggiungere gli obiettivi che la parte agricola e la parte industriale si erano prefissati, arrivando con le consegne oltre il 95% della materia prima contrattata in primavera”.

I dati, osserva nella nota il presidente dell’OI Pomodoro Nord Italia, Tiberio Rabboni, “parlano chiaro: la campagna 2022 ha sostanzialmente centrato gli obiettivi prestabiliti a primavera e questo nonostante la siccità e gli aumenti nei costi di produzione. Ha funzionato la programmazione delle superfici, come ha funzionato il nuovo servizio OI di previsione delle consegne settimanali sulla base delle date di trapianto e, determinante, ha funzionato anche il gioco di squadra tra agricoltori, consorzi di bonifica e istituzioni per minimizzare l’impatto della siccità. Ora – conclude – è fondamentale realizzare tutti gli interventi decisi, previsti e finanziati con i fondi Pnrr, nazionali e regionali per accrescere la disponibilità irrigua e la raccolta delle acque”.

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