La Zooristur di Barrea innova la propria tradizione zootecnica
Innovare le proprie tradizioni zootecniche con tecnologie all’avanguardia, distribuire i prodotti in tutta la Penisola e infine incentivare il turismo con la realizzazione di un’area dimostrativa e didattica al fine di valorizzare il più possibile il territorio abruzzese. Questi gli obiettivi strategici di Zooristur, azienda sita a Barrea in provincia dell’Aquila, attiva nel campo della zootecnia, della ricerca e dello sviluppo del turismo.
Nata nel 2020 grazie a Italia Romano e Pietro D’Annessa, l’azienda fonda la sua nascita su una molteplicità di valori aziendali e territoriali che potessero avere un riscontro diretto nella conduzione delle attività primarie e ha così deciso di intraprendere un percorso di crescita insieme a Consulenza e Risorse, società di consulenza nata nel 2014 che si occupa di aiutare aziende di tutta Italia in processi di economia circolare, efficientamento energetico, innovazione industriale e nuove tecnologie.
La strategia di diversificazione messa in atto a Barrea – viene spiegato – risponde a più esigenze su diversi fronti: fronteggiare le oscillazioni del reddito agricolo, contrastare la concorrenza delle imprese più grandi fungendo da stimolo per rimanere nelle aree rurali; infine, salvaguardare il patrimonio territoriale e rilanciare le antiche tradizioni, passando dall’utilizzo delle nuove tecnologie e di processi digitalizzati”.
Oggi la struttura ospita un caprile con 350 capre, una decina di cani pastori abruzzesi a guardia delle capre e a breve inserirà anche da 10 a 15 alpaca che verranno utilizzati per la produzione di lana e al contempo per “l’Alpacaterapy”. Si prevede che all’attività agricola, costituita da un allevamento di caprini da latte e carne, si applichi una zootecnia di precisione.
Le fasi di approvvigionamento, stoccaggio e razionamento saranno regolate da software all’avanguardia. Ad esempio verranno inseriti droni per l’agricoltura di precisione e un impianto di mungitura che attraverso un gestionale monitori le produzioni di latte giornaliero per singolo animale grazie a dei microchip. Si punta anche a garantire la riduzione della produzione dei gas serra e delle sostanze eutrofizzanti.