“Algae”: parte progetto su utilizzo in cucina ortaggi marini

Prende il via “Algae”, progetto per promuovere e celebrare la versatilità delle alghe in cucina nel condimento per le carni, per la realizzazione di amuse-bouche, nella rivisitazione di tecniche di cucina tipica romana, nell’arricchimento di portate a base vegetale, nei dessert, nel tradizionale alveo dei Ramen e della cucina asiatica in genere.

 

Un utilizzo che può essere esercitato come aromatizzante per olio extra vergine di oliva, nel burro e come naturale fonte di Omega3 per cani e gatti per la dieta degli animali domestici. L’iniziativa sugli ortaggi marini, mirata alla divulgazione, promozione e degustazione del vegetale e che sarà presentata presso Studio 33 il 24 ottobre a Roma, è dell’azienda collettivo Supernaturale impegnata nell’importazione e distribuzione di prodotti etici.

Il progetto interessa le alghe fresche di origine Galiziane, offerte per la prima volta in Italia, con lo scopo di introdurle – informa una nota – nella dieta mediterranea e di promuovere le loro diverse proprietà, sia nutritive, essendo iper-funzionali, ricchissime di omega3, fibre, che ambientali visto che le alghe nascono come foreste marine e assorbono quantità di CO2 fornendo numerosi vantaggi per l’ecosistema: termoregolazione dei mari, nutrimento della biodiversità e controllo dell’acidificazione delle acque. Al progetto “Algae” hanno aderito chef, botteghe alimentari e aziende agricole. Oggi il mercato globale delle alghe – informano i responsabili del progetto – vale attualmente circa 8 miliardi di dollari l’anno e cresce a un tasso annuo dell’8%, fino a salire al 9,7% nei prossimi anni. L’Asia rappresenta il 95% della produzione. Il mercato globale commerciale è maggiormente costruito da acquacultura, ovvero dalla coltivazione, piuttosto che dalla raccolta spontanea delle alghe.

A credere nel progetto anche diversi chef, Lele Usai de Il Tino, Sarah Cicolini di Santo Palato, Stefano Callegari di Romanè, Francesca Sarra e Carlo Teodori di Farinè la pizza, ma anche artigiani del gusto del calibro di Roberto Liberati, aziende come quella agricola Principe Pignatelli di Monteroduni. Insomma, la lista è lunga e in costante aggiornamento, grazie alla versatilità di questi preziosi ortaggi marini.

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