Birra dell’Elba…. la bionda isolana

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Valerio Tamagni è un intenditore e appassionato di birra, ha iniziato a fare le prime produzioni sperimentali in casa.
Nel 2007 sua cognata Laura decide di aprire un pub a Rio Marina e Valerio si propone per produrre le birre per il locale.
Fu subito un successo, sia per le birre che per il pub, ma il locale era troppo piccolo per sviluppare la produzione e così decisero di separare l’attività del pub da quella di produzione della birra. Adesso il birrificio è a Rio nell’Elba e con l’arrivo di Stefano i soci sono diventati tre, la produzione raddoppia ogni anno così come il numero delle etichette che sono in continuo sviluppo.
Gli ingredienti di questa piccola azienda di successo sono la passione, la competenza e l’allegria che Stefano e Valerio, complice il loro ottimo prodotto, trasmettono a tutti.
Selezionano le materie come l’orzo dalle migliori materie d’ Europa e acquistano i luppoli in tutto il mondo, sono sempre alla ricerca di nuovi sapori e profumi, hanno in progetto la realizzazione di un luppoleto proprio qui a Rio nell’Elba in modo da coprire gran parte della produzione.
La birra viene prodotta con metodi tradizionali, cioè mettendo in infusione in acqua calda i grani macinati, in modo da trasformare l’amido contenuto in zuccheri semplici, e dopo aver separato la parte solida da quella liquida, il mosto viene bollito e aromatizzato con luppolo e altre spezie. Dopo questa fase il mosto viene raffreddato e portato alla temperatura di fermentazione, aggiunto il lievito e dopo circa due settimane la birra viene infustate, imbottigliata e stoccata in magazzino per la maturazione.
Ma è Birra dell’Elba non solo per l’utilizzo dell’ottima acqua delle sorgenti di Rio nell’Elba e del luppolo elbano, ma anche per l’impiego di altri prodotti elbani per aromatizzare le birre quali la nippitella, l’aleatico, il miele e le castagne del versante di Marciana.
Producono dieci etichette, da quelle più classiche a stili più ricercati come la birra in barrique. Di ispirazione più sull’inglese/americano guardando sempre un po’ al Belgio.
Nel 2013 hanno prodotto circa 400 ettolitri che corrispondono a circa 50.000 bottiglie nei vari formati e il resto in fusti per i locali, e si prevede di arrivare a 600 ettolitri a fine 2015.

Le birre

La Bionda è una chiara con una luppolatura abbastanza decisa, principalmente come aroma, con luppoli cechi e americani una golden eyle di ispirazione inglese solo malto pils.

L’Arsura è una bitter all’inglese, birra leggera sui 4 gradi con malti e luppoli inglesi è un po’ più decisa sul gusto amaro.

La Red Ale una rossa a doppio malto, come una birra d’abazia, una birra belga più strutturata più rotonda si sente il dolce del malto e la luppolatura è più leggera, si usa un lievito da trappista che la caratterizza.

La Blekke che è una stout, birra leggera abbastanza amara sia per i malti tostati che per i luppoli utilizzati, stile irlandese.

La Epa una birra tutta aromatizzata con luppoli americani è quella che faranno con i luppoli di provenienza americana che abbiamo iniziato a coltivare all’Elba.

La Ripa Bianca che è una blanche stile belga con orzo, avena e frumento. Malto d’orzo e gli altri cereali non maltati, con acidità un po’ superiore, è una birra fresca che si abbina bene al pesce.

Birra alle Castagne con miele e farina di castagne molto caratterizzata nel territorio di Marciana dove si prende il miele e le castagne, si vende soprattutto nella zona dei castagni.

La Nipotta è una birra aromatizzata con la nipitella, prodotto locale spontaneo che viene raccolto in settembre nel periodo di maggiore aromaticità.

La Birra con l’Aleatico iniziata la sperimentazione un paio di anni fa in onore del vino principe dell’isola ha avuto successo. Viene prodotta ogni anno una cotta da 500 litri usando mosto di aleatico a freddo per circa un 10% che conferisce alla birra i profumi floreali dell’aleatico e una frizzantezza particolare.

La Barley Wine che è un vino d’orzo con uno stile birrario inglese, invecchiato e fermentato in legno con grande contenuto alcolico, 11 gradi. Ha un po’ di ossidazione rispetto ad una birra tradizionale, ed è più ricercata, con uno stile antico. Hanno iniziato a produrla nel 2009 e viene fatta ad anni alterni, si tieni due anni di maturazione, nel 2011 sono arrivati secondi a “Birra dell’anno”, un bel risultato a livello nazionale.

Birra dell’Elba è distribuita in tutta l’isola nei migliori locali, ristoranti ed enoteche, ed ha iniziato ad essere conosciuta ed apprezzata anche fuori dall’Elba.

www.biradellelba.it

di Valter Giuliani
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