Da "Carmnella" 4 margherite per 4 oli e 4 falanghine!

Ha avuto inizio mercoledì 2 dicembre a Napoli presso la storica pizzeria Carmnella, in Via Cristoforo Marino, un percorso che prevede l’abbinamento tra pizza napoletana, oli del consorzio Lametia Dop e Falanghine del Sannio, nonché il dibattito sulla realtà attuale della pizza napoletana e le sue possibili evoluzioni.

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Prima di passare al resoconto della serata, è d’obbligo un piccolo inciso sul locale che ci ha ospitato.

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Oggi la pizzeria Carmnella si presenta in una nuova piacevole e accattivante veste, ma bisogna ricordare che ha alle sue spalle una storia lunghissima che inizia alla fine dell’800 a Porta Capuana e, attraverso varie generazioni e spostamenti arriva all’attuale sede nonché all’attuale volto simbolo del locale che è Vincenzo Esposito, erede di questa lunga dinastia di pizzaioli e loro degno rappresentante.

La serata del 2 dicembre è stata condotta dal giornalista del “Mattino” Luciano Pignataro che ha guidato i partecipanti nella degustazione comparata di pizze, oli e vini.

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Nello specifico il tema della serata prevedeva 4 pizze per 4 oli e 4 falanghine.
Vincenzo Esposito ha dato inizio alle danze con una margherita della classica tradizione paertenopea, pomodoro San Marzano, fiordilatte di Agerola e la mitica lieve spolverata di formaggio grattugiato che molto spesso fa la differenza.

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Questa prima pizza è stata abbinata all’unico olio “Vecchio” della serata, un olio di un anno, che pur non avendo le caratteristiche di freschezza e vivacità che hanno presentato i “novelli”, ha ben contribuito ad arricchire la regina delle pizze.
Subito dopo si è passati agli oli nuovi, alcuni addirittura di pochissimi giorni, che si sono subito presentati con le loro note erbacee, pungenti, tipiche degli oli appena franti.
La prima pizza ad essere “condita” con un novello è stata la margherita con Bufala, dove la freschezza del’olio ben si è sposata alla ricchezza della mozzarella.
A seguire, una magnifica “Popolana”, una saporita margherita con provola e pepe e per finire la famosa “Sbagliata”, per la quale Vincenzo Esposito utilizza un ottimo San Marzano a “pacchetelle”.
Il percorso degustativo è stato ancor più arricchito dal fuori programma che Vincenzo ha voluto offrire agli ospiti della serata con la sua pizza ripiena, “Il Munaciello” ripieno al forno con ricotta di fuscella, provola di Vico Equense, cicoli, pomodoro (ingrediente tipico del ripieno nei quartieri che circondano la zona della ferrovia di Napoli), Parmigiano Reggiano e pepe, un piccolo capolavoro che ha chiuso degnamente la serata.
Nel corso della degustazione, di volta in volta, sono state abbinate ben 4 Falanghine del Sannio, tra tutte, la Falanghina del Taburno “Fontanavecchia” di Libero Rillo, Presidente del Consorzio del Sannio che ha partecipato personalmente alla serata e ha contribuito a spiegare e far conoscere questo apprezzatissimo vino, nonché la Falanghina “Svelato” di “Terre stregate”, che ha già raccolto diversi premi tra i quali i Tre Bicchieri nella guida “Vini d’Italia 2016” del Gambero Rosso, di cui ha parlato direttamente la responsabile.
Se ancora ce ne fosse stato bisogno, la serata ha sottolineato che la qualità delle materie prime, anche nel caso della pizza, fa sempre la differenza e che l’abbinamento pizza e vino è sempre più attuale e possibile.

di Anna Orlando
Foto di Vincenzo Pellino
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