Secondo le ultime raccomandazioni dell’autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), le imprese del settore avicolo dovrebbero migliorare il benessere animale nei capannoni destinati ai polli da carne e alle galline ovaiole.
Le richieste dell’ente includono l’eliminazione delle gabbie e delle mutilazioni del becco, nonché una densità minore che favorisca più spazi vitali per gli animali e il loro benessere. Tuttavia, le aziende agricole si oppongono a queste misure, che potrebbero aumentare il prezzo della carne di pollo di oltre il doppio.
Secondo un comunicato congiunto redatto dalla Copa-Cogeca, che riunisce aziende e cooperative agricole a livello europeo, insieme con Avec (Associazione europea del settore delle carni avicole) e all’Effab (Forum europeo degli allevatori di animali da reddito), l’applicazione delle raccomandazioni dell’Efsa porterebbe alla perdita della maggior parte del settore avicolo europeo, carne e uova insieme.
La principale preoccupazione delle aziende è la densità di allevamento, che l’Efsa vorrebbe ridurre a un massimo di 11 kg/m², rispetto ai 33 kg/m2 attualmente consentiti dalla legislazione dell’Unione europea. Esiste una deroga che consente di aumentare tale densità fino a 39 kg/m2, ma per ottenerla è necessario fornire dettagli precisi sui tassi di mortalità giornaliera e cumulativa.
La Commissione europea potrebbe rendere vincolanti le raccomandazioni dell’Efsa, il che comporterebbe profondi mutamenti nella gestione degli allevamenti. Tuttavia, le aziende temono che le raccomandazioni possano diventare la base per la nuova normativa, che potrebbe far ricadere gli allevamenti nella direttiva sulle emissioni industriali ogni volta che superano le 10.000 galline ovaiole.
In ogni caso, tutte queste densità sono ben distanti rispetto a quelle indicate dall’Efsa come “ideali” per rispettare il benessere animale, il che potrebbe avere un impatto significativo sull’industria avicola in Europa.
