Il “Meat Sound”. Dopo la Francia l’Italia rivaluta la Legge sulla carne sintetica
In Italia si sta valutando l’adozione di una normativa simile a quella francese per quanto riguarda il “meat sounding”.
Il Ministro dell’agricoltura, Francesco Lollobrigida, durante il Question Time alla Camera, ha risposto a un’interrogazione dell’onorevole Riccardo Magi (Misto + Europa), evidenziando le preoccupazioni economiche per un settore che in Italia ha un valore di 700 milioni e che potrebbe essere costretto a rinnovare il proprio marchio e strategie di marketing.
Recentemente, la Francia ha introdotto una legge che proibisce l’uso di certi termini, come bistecca, prosciutto, filetto e controfiletto, per descrivere prodotti a base di proteine vegetali.
Il Ministro ha comunicato che i dipartimenti legislativi italiani stanno esaminando se il modello francese sia applicabile al contesto italiano, per poter seguire un percorso legislativo analogo.
Il “Meat Sound”. Dopo la Francia l’Italia rivaluta la Legge sulla carne sintetica
La legge italiana del 1 dicembre 2023, numero 172, che vieta la produzione e la vendita di carne coltivata e l’uso del “meat sounding”, stabilisce che entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della legge debba essere emesso un decreto attuativo con l’elenco dei nomi commerciali non permessi per i prodotti vegetali.
Il Ministro ha sottolineato in Assemblea che la natura non imperativa del termine stabilito nel decreto ha permesso di considerare adeguatamente le proposte relative al processo di attuazione della legge e gli sviluppi successivi.
L’Unione Italiana Food ha espresso preoccupazione per i possibili danni che tale legge potrebbe causare al settore.
Di conseguenza, il Governo ha avviato un dialogo per evitare di danneggiare le aziende coinvolte, mantenendo comunque come priorità l’interesse dei consumatori per una trasparenza e informazione corretta.
