Il re del Pinot nero di montagna ci ha lasciato. Addio a Franz Haas

Una brutta domenica quella di ieri dove è rimbalzata la notizia dell’improvvisa scomparsa di Franz Haas, stroncato da un infarto mentre era in seggiovia con il figlio.

Quella di Franz Haas, o meglio dovremmo dire di Franz VII Haas (essendosi susseguiti dal 1880 sempre di padre in figlio un Franz Haas), è la storia di un uomo lungimirante e di rara intelligenza.

La sua attenzione ai cambiamenti pedoclimatici tempo fa, quando ancora nessuno vi credeva o ne percepiva la problematica, lo aveva spinto a impiantare vitigni di Pinot nero (il vino simbolo tra tutti quelli che produceva) a oltre quota 1100, ricavando così i grandi bouquet di aromi che i suoi vini sprigionavano da sempre anche grazie alle forti escussioni climatiche tra notte e giorno che in alta collina prima e in montagna poi lo identificavano.

Attento al marketing e alle nuove tendenze anche per le etichette e il loro design è stato con i suoi vini uno dei portabandiera della vitivinicultura altoatesina.

L’eredità ora passerà al figlio Franz Haas VIII e alla figlia.

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