Slafood”: l’associazione di chef italiani per sostenere la presa in carico nutrizionale dei malati di Sla

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È stata presentata nei giorni scorsi a Milano l’associazione Slafood, che unisce i cuochi italiani dell’associazione professionale Apci per sostenere la presa in carico nutrizionale dei Centri clinici Nemo, specializzati nella cura e nella ricerca della Sclerosi laterale amiotrofica (Sla).

Più di 30 chef, tra cui Carlo Cracco e Roberto Valbuzzi, hanno aderito all’invito.

L’idea di creare l’associazione è nata da Davide Rafanelli, presidente di Slafood, imprenditore attivo nel settore food e nei progetti di inclusione sociale. Dopo la diagnosi di Sla, Rafanelli ha deciso di mettere al servizio le proprie competenze per sostenere questi nuovi progetti di cura.

La disfagia, una difficoltà nella deglutizione e nella gestione del cibo, rappresenta un ostacolo per chi soffre di Sla, ma anche per chi convive con patologie neuromuscolari. L’obiettivo di Slafood è migliorare la qualità di vita dei malati attraverso progetti di sostegno.

La cucina è vista come un atto d’attenzione e di amore verso gli altri e l’associazione promuoverà eventi e progetti specifici per raccogliere fondi a sostegno della presa in carico nutrizionale, con particolare attenzione alla valorizzazione dei piatti preparati con consistenze modificate per permettere a chi ha problemi di disfagia di poterli gustare in sicurezza.

La commozione e la voglia di sostenere Slafood nei prossimi appuntamenti è stata espressa dagli chef presenti in sala, tra cui Elio Sironi, Felix Lo Basso, Gabriele Gorlato, Fabio Zanetello, Roberto Valbuzzi, Francesco Falanga, Stefano Callegaro, Sergio Mei, Andrea Bevilacqua, Domenico Della Salandra, Christian Benvenuto e Marco Pedron.

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Foto dal profilo IG di Slafood

 

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