Terra Mia: Le Vigne di Sammarco

Terra Mia: Le Vigne di Sammarco

Terra Mia: Le Vigne di Sammarco

Da sempre l’uomo e il vino hanno avuto storie parallele ma negli ultimi anni fare il vignaiolo è divenuto un mestiere d’arte.

La nuova consapevolezza del rispetto per la natura e la tutela dell’ambiente impongono al produttore obblighi etici e morali. Oggi più che mai rispettare il ciclo di un ecosistema vitale tra vigna, uomo e territorio significa fare vino secondo natura ed essere custodi di un territorio. Fare vino è un lavoro di passione, sacrificio e attesa. 

Ecco alcuni esempi di produttori di sogni e di vino che abitano i luoghi a me più cari.

La famiglia Rizzello possiede nel Salento 250 ettari di terreno, di cui 120 coltivati con il sistema ad alberello e spalliera.

L’80 % è piantato con vitigni autoctoni del Salento come Negroamaro, Malvasia Nera, Malvasia Bianca, Susumaniello e Primitivo che producono vini di alta qualità certificati Dop.

Il Salento è un crocevia di storie e saperi, dove la tradizione viticola si evolve grazie alla biodiversità e alla sapienza dei vignaioli e tecnici.

È una terra soleggiata e ventosa e un’area viticola storica che ha mantenuto la tipicità dei suoi vitigni.

Il clima arido, i terreni calcarei-argillosi e i venti contribuiscono alla produzione di vini robusti e con carattere.

La capacità di scegliere i terreni e le tecniche avanzate di coltivazione e vinificazione rendono riconoscibili i vini di Le Vigne di Sammarco.

La storia della famiglia è strettamente legata ai loro vigneti: nonno Marco iniziò a produrre vino negli anni ’70, seguito dal figlio Franco che ha reso Le Vigne di Sammarco riconoscibile nel mondo del vino.

Oggi, i nipoti Francesca, Marco e Carmine continuano la tradizione con uno sguardo rivolto al futuro, valorizzando il territorio e praticando un’agricoltura sostenibile.

Viticoltori si nasce o si diventa?

Viticoltori indubbiamente si nasce. Lo si può anche diventare ma la vocazione per questo lavoro è una dote innata che ci viene trasmessa dalle generazioni precedenti.

Qual è la ricetta giusta per ottenere un vino identitario? Quanto conta la storia del territorio e quanto lo stile di produzione?

È ovvio che tutto parte dalla terra, dall’allevamento di varietà autoctone e tipiche del nostro territorio che rispettino le antiche tradizioni.

Lo stile di produzione poi ti permette di ottenere dei vini importanti e di grande personalità mantenendo sempre quella che è l’identità del vitigno.

La prima vendemmia non si scorda mai! La ricordate ancora? Qual è stato il vostro primo vino prodotto?

Ricordo che da bambino si vivevano i giorni della vendemmia come un periodo di grande festa ma soprattutto di unione familiare.

Archè Blend Rosso Salento IGP è il primo vino prodotto con il marchio Le Vigne di Sammarco e, non a caso, è un blend di Primitivo e Negroamaro, un vino fortemente identitario che ritrae il nostro paese situato nel mezzo tra il territorio del Primitivo e quello del Negroamaro.

Si coltiva in biologico e poi in cantina che succede? Come viene trattata l’uva accuratamente allevata?

Ovviamente il vino biologico viene stoccato e lavorato in un settore distinto rispetto al resto della produzione. Durante tutte le fasi il nostro team è attento al rispetto delle procedure necessarie.

Qual è l’etichetta aziendale che più vi rappresenta?

Archè Primitivo di Manduria DOP è l’etichetta che ci rappresenta maggiormente, un vino di grande struttura e personalità che esprime la nostra idea di vino e che incarna le tecnica e la passione del nostro enologo.

Diamo i numeri: quanti ettari, quanti ettolitri, quante bottiglie prodotte ad oggi.

Ad oggi possediamo circa 250 ettari di proprietà dei quali 120 sono allevati con il sistema a spalliera ed alberello, 30 sono occupati da uliveto di varietà leccino e 100 di campo seminativo. Quest’ultima parte verrà impiantata ricercando l’unicità del territorio e valorizzando antichi vitigni.

Qual è ad oggi il vostro traguardo più grande? 

L’ampliamento della nostra azienda agricola, che conta 35 operai, e l’attrezzatura di proprietà e all’avanguardia.

Che rapporto avete con gli altri produttori del vostro territorio? Esistono condivisioni e interessi comuni?

Abbiamo un buon rapporto e conosciamo la maggior parte dei produttori del territorio. Non di rado ci confrontiamo su varie tematiche e problematiche comuni al nostro settore.

Per qualcuno il futuro del vino comincia dall’etichetta, passando per la comunicazione, la fidelizzazione e l’economia circolare (come la sostenibilità). Quanto sono importanti la divulgazione e l’uso dei social-media per il vostro lavoro? Il digital marketing è una nuova risorsa per il mercato o un costo aziendale in più?  Qual è il futuro del vostro vino?

Oggi la comunicazione e l’immagine della propria azienda è un aspetto fondamentale che non bisogna mettere in secondo piano, questo vale un po’ per tutti i settori. È un potente strumento per farsi conoscere e bisogna stare sempre sul pezzo, rinnovarsi di continuo ed essere molto dinamici per cui ci impegniamo costantemente nel perseguire questo obiettivo.

Si diventa vecchi ma mai quanto una vigna che ci sopravvive. Dove vi trovo tra 20 anni? 

Sicuramente tra i nostri vigneti.

Non tutti sanno che…

Per fare il vignaiolo ci vuole passione, amore, tenacia ma soprattutto tanto lavoro e molta pazienza.

https://levignedisammarco.com/

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