Tutti pazzi per il fungo Cardoncello

Tutti pazzi per il fungo Cardoncello

Il fungo Cardoncello conosciuto come Pleurotus eryngii  nacque nella mente di Onofrio Pepe.
L’idea prese sempre più forma grazie a un lavoro di squadra fatto assieme ad altri amici,  tra cui il compianto Peppino Colamonaco alfiere della gastronomia murgiana, ne fece  nascere un’Associazione chiamata proprio: “Amici del fungo Cardoncello”
Il retaggio della ‘CONFRATERNITA‘ nelle tradizioni culinarie era già da tempo diventato molto popolare, e Onofrio ne era consapevole. Tuttavia, ciò che rese questo fungo un elemento quotidiano nella lista della spesa fu la scoperta e la successiva sperimentazione sul campo, avvenuta nei primi anni ’80 presso l’Unibo e successivamente diffusa ovunque.
Tale scoperta dimostrò che il fungo poteva essere addirittura coltivato, una caratteristica impossibile per altri illustri vegetali del Parco come l’asparago selvatico e il muscaro, noto anche come lampascione.
Venne identificato come un fatto rivoluzionario.
Da allora la maggiore disponibilità e il conseguente successo del cardoncello fu affidata non solamente ai raccoglitori locali, paladini del prodotto spontaneo, quanto alla costante disponibilità per la mensa quotidiana offerta  dalle bancarelle mercatali e dalle frutterie cittadine.
Grazie alla possibilità di coltivarlo in zolle di paglia compressa in ‘ballette’ o tramite kit pronti all’uso, il nostro Cardoncello ha ormai conquistato non solo giardini e orti, ma anche i balconi delle case.
Questo è dovuto alla sua eccezionale capacità di resistere alle temperature estreme e alla facilità di produzione per l’autoconsumo.
La sua coltivazione richiede solo una leggera protezione ombreggiante e una costante umidificazione, rendendola accessibile a tutti.
Troppe le aziende fungaie diffuse in tutta la  Puglia che, con la messa a dimora del substrato,  offrono alla vendita prodotti sempre tracciabili e dalle caratteristiche organolettiche del tutto simili, se non sovrapponibili,  al prodotto selvaggio.
Non soltanto l’aspetto nutrizionale a convalidare l’incredibile successo di questo abitante epigeo della murgia (che molti invocano per esaltarne l’affermazione).
Anche  l’aspetto sostenibile, produttivo  e di consumo.
L’essere  versatile in cucina e, soprattutto, l’ampiezza del corredo aromatico  abilmente intercettato nelle  belle osterie, focaccerie e bakery di Altamura e Gravina per  ricette ed elaborati gastronomici che lo vedono comparire come attore protagonista.
In assolo o abbinato alle vellutate di ceci o cicerchie se non  in perfetta simbiosi con i cardi/cardoncelli da cui nasce, per condire pietanze di pasta  o di riso o,  ancor meglio, nelle sontuose “tortiere di agnello funghi e lampascioni” (c.d. Spasarola), il nostro pregiato fungo rimane un insostituibile bene di conforto.
Curiosità

Appena raccolto si lascia facilmente identificare per i profumi erbacei che rimandano al sottobosco, al timo serpillo ed ai muschi; in cottura grazie, alla reazione di Maillard,  sprigiona il grosso della sua potenza aromatica arricchiti da profumi di mollica di pane calda.

Anche se il cardoncello più ambito dai più  è senza dubbio quello che cresce spontaneamente sulle radici del cardo spinoso da cui trae il nome e natività (analogamente all’altra  varietà più diffusa, meno pregiata,  che è quella che cresce invece sulle radici della Ferula),  il prodotto coltivato si lascia apprezzare in tutte le possibili declinazioni di origine a prescindere del ceppo, sia per il gusto ed aroma quanto per la migliorata fruibilità da parte delle famiglie.

Giova infine rammentare  che per sue qualità nutrizionali entra di diritto nell’alimentazione degli sportivi.
DOVE COMPRARE
È possibile acquistarlo in tutte le frutterie e mercati rionali è possibile trovare sia il prodotto selvaggio, secondo stagionalità,  che quello coltivato proveniente  da impianti e da fungaie locali.
A Gravina, ad esempio,  insiste una azienda all’avanguardia nella  produzione e vendita di substrato per funghi cardoncelli (pleurotus eryngii) oltre ad altri  funghi.
Situata a circa 5 Km dalla città in direzione Spinazzola. Strada Provinciale 230 per Spinazzola 70024 Gravina in Puglia BA Tel.: 080 3269143, è oramai divenuta una meta perigolasa
DOVE MANGIARE
Questo fungo è il marchio di territorialità delle osterie e dei ristoranti pugliesi. Pino Brunetti, detto “il postaccio” (dall’omonimo suo locale), nella zona si distingue per la ricca offerta di preparazioni che   rendono onore, lustro e lussuria a questo incredibile e popolare alimento.
Ristorante Il Postaccio”, Via Belgrado N. 31 – 70022 Altamura (BA) tel  80 311 1914 INVIA MESSAGGIO  328 2148886
DOVE DORMIRE
Dovete rigorosamente andarci a piedi nel centro storico di Gravina ed Altamura . Meritano la visita
Oppure in campagna se volete la piscina.
B&B Fontana La Stella, Via Fontana La Stella 53, tel 339 2246201, 70024 Gravina in Puglia
B&B La Bougainvillea (appartamenti  con cucina indipendente)   tel. 347 2870893, Via Giambattista Castelli 31 77 70022 Altamura 
B&B Villa Genny (con piscina)  Strada Provinciale 27 km. 10,570 70022 Altamura (Ba) +39 080 314 5342 +39 360 206 555 www.villagenny.eu 
B&B La Ferula   (con piscina) Strada Comunale Esterna Trani Curtolirizzi, Tel. 339 4824155  70022 Altamura, Italia 

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