Comfort food: la coccola che scalda il cuore

Comfort food: la coccola che scalda il cuore

Comfort food: la coccola che scalda il cuore

La nostalgia del sapore

La memoria del gusto gioca un ruolo fondamentale nella nostra alimentazione e prende il nome di comfort food.

Si tratta di quei cibi a cui ci rivolgiamo quando proviamo nostalgia o un bisogno emotivo, non solo per saziare la pancia ma anche per coccolare la mente.

Un rifugio sicuro

Sotto l’etichetta “comfort food” si racchiudono tutti quei cibi che evocano ricordi d’infanzia, ci rassicurano e scaldano il cuore nei momenti difficili.

Per gli italiani, il comfort food può essere il ragù della nonna, la crostata della mamma, le polpette della zia, ma anche una coppa di gelato nella gelateria di sempre o la pizza della rosticceria in piazza.

Sapori familiari e unici, ricette tramandate di generazione in generazione a cui ricorriamo per colmare vuoti emotivi e superare momenti di stress.

Più di un semplice cibo

Il comfort food è molto più di una ricetta di famiglia.

Con il passare del tempo, il nostro palato e la nostra memoria si arricchiscono di nuove esperienze.

Il cibo assume un valore che va oltre il piacere, diventando consapevolezza alimentare.

La spesa quotidiana si basa sulle nostre scelte: prodotti a km 0, bio, vegani, o qualche strappo alla regola.

Ognuno ha il suo stile di vita e il suo rapporto con il cibo.

C’è chi non bada a ciò che mangia e chi, invece, ha capito che il corpo è fatto di ciò che ingeriamo ogni giorno.

È proprio a quest’ultimi che mi rivolgo, a chi vuole capire e dare un senso alle proprie scelte, tra cui, fondamentale, quella del cibo.

Il potere evocativo dei ricordi

Quando siamo stanchi, malati o lontani da casa, spesso desideriamo un piatto dell’infanzia, un sapore semplice e familiare come la pasta al sugo della mamma o le frittelle con il loro gusto inconfondibile.

Perché desideriamo proprio quel piatto?

La risposta è semplice: la nostra mente lo associa a ricordi piacevoli e confortanti.

Si tratta di sensazioni primitive a cui l’uomo reagisce d’istinto.

Lo sapeva bene Marcel Proust quando, ne “Alla ricerca del tempo perduto”, descrisse l’effetto della memoria involontaria con le famose madeleine.

L’immagine del biscotto imbevuto nel tè è rimasta impressa nella memoria collettiva e ancora oggi si parla di “Madeleine de Proust” per indicare un oggetto, un odore o un sapore che evoca ricordi del passato.

Scienza e comfort food

La scienza conferma il legame tra memoria e sensi, in particolare olfatto e gusto.

Secondo uno studio inglese, il ricordo di un evento viene suddiviso nel cervello in diverse aree, coordinate dall’ippocampo.

Se uno dei nostri sensi viene stimolato a rievocare un ricordo, emergono anche i flashback relativi agli altri sensi.

Ecco perché la crostata della mamma ci rilassa e ci fa sentire più protetti.

Nutrizione e umore

Inoltre, alcuni squilibri alimentari possono influenzare negativamente l’umore, causando tristezza e depressione.

Esistono cibi che fanno bene all’umore in modo naturale, favorendo il rilascio di endorfine, dopamina e serotonina.

Tra questi, le mandorle e il cioccolato fondente, che riducono lo stress e rilassano i nervi. Nel caso del comfort food, il valore è doppio: influenza l’umore evocando esperienze positive del passato, come il piatto della nonna che asciugava le nostre lacrime dopo una caduta.

Consigli e golosità

Il mio consiglio è di mangiare questi cibi con moderazione, cercando un compromesso tra desiderio e salute, soprattutto quando il comfort food è un hamburger o un dolce ipercalorico.

Comfort food universali e personali

Esistono alcuni comfort food universali, come:

  • Pane e prosciutto;
  • Ciambelline al vino;
  • Pasta al ragù;
  • Uovo sbattuto;
  • Lasagna.

E poi c’è il comfort food del cuore, unico e irripetibile per ognuno di noi.

Il comfort food è un rifugio sicuro, un modo per coccolare corpo e mente nei momenti difficili.

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