Da Farm to Fork a Farm to War, l’appello della scienza per una strategia alimentare resiliente

Da Farm to Fork Farm to War. La strategia alimentare annunciata a Bruxelles il 20.5.20 – sotto l’egida della transizione ecologica (1) – deve ora venire aggiornata all’economia di guerra. L’energia è il primissimo dei problemi, come si è visto, poiché è chiaro che il piano REPowerEU non potrà supplire alla prima fonte di risorse primarie (gas, carbone, petrolio). (2)

 

Fertilizzanti azotati, materie prime per mangimi, commodities alimentari sono intrappolati tra speculazioni e bandi all’export. Le confederazioni agricole, in perfetta sintonia con le Big 4 (i monopolisti globali di pesticidi e sementi), invocano la deregulation di OGM e agrotossici.

 

Accrescere la dipendenza dalle forniture agrochimiche non promette però nulla di buono né per i bilanci degli agricoltori, né per la la resilienza e la sovranità alimentare. Tantomeno per gli ecosistemi ove noi tutti viviamo. 408 scienziati chiedono perciò lungimiranza e agroecologia, nella gestione di una crisi che si annuncia non passeggera.

 

 

1) Potsdam Institute, l’appello degli scienziati

 

 

Il Potsdam Institute for Climate Impact Research (Germania) ha pubblicato il 18.3.22 una dichiarazione congiunta che ha finora raccolto l’adesione di 408 scienziati, dall’Europa e altri continenti. Un appello a trasformare la produzione e il consumo dei cibi in un sistema alimentare sano, giusto ed ecologico.

 

Russia e Ucraina sono grandi produttori globali di grano, mais e semi oleosi, così come di fertilizzanti e carburante. Le esportazioni saranno probabilmente gravemente interrotte a causa della guerra. Il Medio Oriente e l’Africa sono altamente dipendenti dal grano importato dalla zona e saranno i più colpiti.

 

 

1.1) Guerra e fame

 

 

L’impennata dei prezzi del grano potrebbe spingere milioni di persone in queste regioni nella povertà e nella fame. Come reazione immediata, i responsabili politici dovrebbero garantire flussi commerciali agricoli aperti, inclusi quelli da e per la Russia, con un sostegno finanziario adeguato ai programmi internazionali di aiuto alimentare (es. World Food Programme).

 

Il guaio della food security non dipende dalla carenza di produzione agricola e alimentare ma dalle gravi diseguaglianze economiche, tra i Paesi e all’interno dei Paesi, a ogni latitudine. La produzione alimentare globale di oggi ‘è più che sufficiente per nutrire una popolazione mondiale ancora più elevata’, spiegano gli scienziati. Bisogna però trasformare il sistema, secondo gli scienziati, in tre direzioni.

 

 

1.2) Food security e biocarburanti

 

 

I cereali vengono dati in pasto agli animali, usati come biocarburanti o sprecati, piuttosto che venire forniti a coloro che hanno mezzi finanziari limitati’ (4,5).

 

Il mais esportato da Russia e Ucraina, come mostrano i dati FAO 2019 (v. figura 1), è meno di un terzo rispetto al solo granturco USA destinato ai c.d. biofuels.

 

Fig.1 Farm to War

 

La prima questione da affrontare è dunque mettere fine ai sussidi e alla produzione stessa dei c.d. ‘biocarburanti’ di prima generazione, cioè quelli che dipendono da materie prime (e coltivazioni) sottratte alla filiera agroalimentare.

 

 

1.3) Zootecnia

 

 

La transizione alimentare verso maggiori produzioni e consumi di cereali, legumi e fonti sostenibili di proteine (ivi inclusi microalghe, microrganismi, insetti) potrebbe alleviare in misura sostanziale la pressione sulle forniture globali di cereali.

 

Un terzo delle calorie globali è attualmente utilizzato per nutrire gli animali e più di tre quarti dei terreni agricoli sono utilizzati per produrre alimenti di origine animale. (6)

 

La riduzione di produzione e consumo degli alimenti di origine animale può quindi condurre a un sistema agricolo alimentare più equilibrato ed efficiente, in linea con le raccomandazioni UNEP (United Nations Environment Program, 2020). (7)

 

 

1.4) Aumentare la produzione di legumi, rafforzare la strategia Farm to Fork

 

 

L’agricoltura europea dipende fortemente dai fertilizzanti azotati ad alta intensità energetica. La strategia Farm to Fork, nel perseguire gli obiettivi di dimezzare l’eccedenza di azoto ed espandere l’agricoltura biologica al 25% della SAU (Superficie Agricola Utilizzata), può ridurre ampiamente questa dipendenza.

 

Aumentare la diversità nelle rotazioni delle colture e includere le leguminose che fissano l’azoto può sostituire il fertilizzante sintetico con la fissazione biologica (8,9).

 

Le pressioni per vanificare gli obiettivi di Farm to Fork rischiano viceversa di aggravare la dipendenza dall’agrochimica, nel breve come nel lungo termine.

 

 

1.5) Ridurre gli sprechi alimentari

 

 

Gli sprechi alimentari incidono mediamente sul 30% del cibo prodotto. Dimezzare la quantità di food loss food waste, a livello globale pro-capite, entro il 2030, è uno degli indicatori (12.3) di #SDG12, Responsible Consumption and Production.

 

 

Le misure politiche finora adottate ‘non sono riuscite ad affrontare adeguatamente questo problema’ che è sistemico, come già evidenziato da ISPRA nel 2019. (12) Né si è messo a punto, finora purtroppo, un sistema armonizzato per la misurazione degli sprechi in ogni fase della filiera from farm to fork.

 

 

2) Farm to ForkFarm to War. Conclusioni

 

 

Un’azione efficace a lungo termine deve comunque affrontare le disuguaglianze dell’attuale sistema alimentare, in cui coesistono fame, sprechi e modelli di consumo ad alta intensità di risorse. 
L’invasione russa dell’Ucraina e la guerra in corso hanno inviato onde d’urto attraverso il sistema alimentare. Il modo in cui l’attuale crisi viene gestita politicamente ha implicazioni di vasta portata per ognuno di noi. (…)

 

Concentrarsi ora su soluzioni a breve termine senza considerare le conseguenze a lungo termine o integrare il quadro più ampio esacerba i rischi futuri, compresa la minaccia di superare i punti critici di ribaltamento dei sistemi naturali del nostro pianeta. Investire in una transizione verso sistemi alimentari sani e sostenibili ora è essenziale per aumentare la nostra resilienza contro le crisi future e garantire un pianeta sicuro e vivibile per le generazioni a venire.’ (Pörtner et al. 2022. V. nota 3).

 

#Égalité

 

Dario Dongo

 

 

Note

 

 

(1) Dario Dongo. Farm to Fork, risoluzione a Strasburgo. Focus su pesticidi e fertilizzanti. GIFT (Great Italian Food Trade). 23.10.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/progresso/farm-to-fork-risoluzione-a-strasburgo-focus-su-pesticidi-e-fertilizzanti

 

(2) Dario Dongo. Gas ed energia elettrica, una crisi annunciata. GIFT (Great Italian Food Trade). 20.3.22, https://www.greatitalianfoodtrade.it/mercati/gas-ed-energia-elettrica-una-crisi-annunciata

 

(3) Lisa M. Pörtner, Nathalie Lambrecht, Marco Springmann, Benjamin Leon Bodirsky, Franziska Gaupp, Florian Freund, Hermann Lotze-Campen, Sabine Gabrysch. (2022). We need a food system transformation – in the face of the Ukraine war, now more than ever. https://doi.org/10.5281/zenodo.6366131

 

(4) Berners-Lee et al. (2018). Current global food production is sufficient to meet human nutritional needs in 2050 provided there is radical societal adaptation. Elementa: Science of the Anthropocene, 6, 52. https://doi.org/10.1525/elementa.310

 

(5) Cassidy et al. (2013). Redefining agricultural yields: from tonnes to people nourished per hectare. Environmental Research Letters, 8(3), 034015. https://doi.org/10.1088/1748-9326/8/3/034015

 

(6) Poore et al. (2018). Reducing food’s environmental impacts through producers and consumers. Science, 360(6392), 987–992. https://doi.org/10.1126/science.aaq0216

 

(7) Marta Strinati, Dario Dongo. Agricoltura industriale, i 10 punti critici da affrontare. Rapporto UNEP. GIFT (Great Italian Food Trade). 24.7.20, https://www.greatitalianfoodtrade.it/mercati/agricoltura-industriale-i-10-punti-critici-da-affrontare-rapporto-unep

 

(8) Springmann et al. (2018a). Options for keeping the food system within environmental limits. Nature, 562(7728), 519–525. https://doi.org/10.1038/s41586-018-0594-0

 

(9) Soergel et al. (2021). A sustainable development pathway for climate action within the UN 2030 Agenda. Nature Climate Change, 11(8), 656–664. https://doi.org/10.1038/s41558-021-01098-3

 

(10) Dario Dongo, Camilla Fincardi. Il valore dei legumi per nutrire il pianeta, rapporto FAO. GIFT (Great Italian Food Trade). 11.1.20, https://www.greatitalianfoodtrade.it/progresso/il-valore-dei-legumi-per-nutrire-il-pianeta-rapporto-fao

 

(11) IPCC, 2022: Climate Change 2022: Impacts, Adaptation, and Vulnerability. Contribution of Working Group II to the Sixth Assessment Report of the Intergovernmental Panel on Climate Change [Pörtner et al. (eds.)]. Cambridge University Press

 

(12) Giulio Vulcano, Dario Dongo. Sprechi alimentari, un approccio sistemico per affrontare la crisi ecologica e sociale. GIFT (Great Italian Food Trade). 17.3.19, https://www.greatitalianfoodtrade.it/idee/sprechi-alimentari-un-approccio-sistemico-per-affrontare-la-crisi-ecologica-e-sociale

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