Eger: presentazioni di cantine e vini scelti stavolta da Wojciech Bosak (6)

Eger: presentazioni di cantine e vini scelti stavolta da Wojciech Bosak (6)

Eccovi la sesta delle presentazioni di quelle cantine, tre alla volta, che i nostri amici Mariusz Kapczyński e Wojciech Bosak hanno visitato a Eger con le note degustative dei loro vini di spicco.

Nella prima, nella seconda, nella terza, nella quarta e nella quinta il nostro ”kapka”, con l’aiuto di qualche nota di Wojtek, ci aveva già presentato Lajos Gál, Tamás Sike e Ferenc Tóth, Gróf Butler, Orsolya Pince, St. Andrea, Kovács Nimród, la cantina sociale Ostoros-Novaj, il sanguigno József Simon, Kőporos (Zoltán Simkó), Demeter, József Hagymási. Ma anche le grosse cantine cooperative Egri Csillagok, Korona Borhaz e Vitavin (Tárkány Bor), cioè una parentesi necessaria sui vini comuni.

Torniamo adesso a parlare di vini d’autore, stavolta con Wojtek. Non può che farmi piacere, in particolare, la preferenza per la cantina fondata dall’amico Tibor Gál, scomparso nel 2005. Quest’uomo fu una guida importante della rinascita di Eger, ma anche dell’intera enologia magiara. Fu anche un vero riferimento sia per me che per tutti i ”fratelli polacchi” in questo angolo di terra che conosceva più delle sue tasche, per quel gran lavoro che ha fatto nel grande bosco sotto l’Eged a disboscare, a scassare terreni e a piantumare vigne nei posti migliori, ma anche ad aprire le lunghe stradine per poterci arrivare. Ho sempre il tuo sassolino, Tibor, nel mio portamonete è sempre con me, non lo lascerò mai.

 

(traduzione e aggiornamento dati: Rolando Marcodini)

 

Stavolta presentiamo i seguenti produttori: Gál Tibor, Varsányi Pincészet e la cantina dei fratelli Juhász.

 

Gál Tibor Pincészet – Fúzió

3300 Eger, Csiky Sándor utca 10
Tel. cantina +36(20)8525007 e +36(20)8525006, tel. Winebar +36(20)8525002
e-mail galtibor@galtibor.hu, anita@galtibor.hu, fuzio@galtibor.hu

sito: www.galtibor.hu

Visite: dal lunedì al sabato dalle 10.00 alle 16.00, ma è possibile concordare prima altri termini per partecipare a programmi di degustazione con i tradizionali spuntini ungheresi per gruppi fino a 120 persone.

Lingue straniere: inglese, francese, italiano.

Superficie delle vigne: 43 ettari di vigne proprie e un’altra quindicina in affitto da molti anni (tra i migliori cru: Pajados, Nagy-Eged, Sikhegy, Áfrika, Gröber).

Produzione: circa 200.000 bottiglie

Vitigni: pinot noir, kékfrankos, syrah, cabernet sauvignon, cabernet franc, merlot, kadarka, kékoportó, leányka, chardonnay, viognier, pinot gris, pinot blanc, sauvignon blanc, királyleányka, gewürztraminer e altri.

 

Eger: presentazioni di cantine e vini scelti stavolta da Wojciech Bosak (6)

Tibor Gál, scomparso tragicamente il 10 febbraio 2005, è diventato una vera leggenda in Ungheria, tanto che alcuni  affermano che sia stato il più grande vignaiolo in tutta la storia di questo Paese. Fatto sta che forse nessun altro vignaiolo della parte orientale d’Europa, tranne magari István Szepsy, si è conquistato una posizione così elevata nel mondo enologico. Dopo gli studi era approdato alla Egervin (e come poteva fare diversamente?) dove era stato per alcuni anni il ”tecnologo principale”. Nel 1989 Lodovico Antinori gli aveva proposto la posizione di enologo della Tenuta dell’Ornellaia, dove Gál ha poi fatto qualche annata ben riuscita del famoso supertuscan, tra cui quell’Ornellaia 1998 che Wine Spectator proclamò ”vino dell’anno”. Malgrado questa eccellente posizione in Italia, Tibor Gál era ritornato ad Eger per stabilirsi ”in proprio”. Nel1992 aveva fondato la sua cantina, in società con due investitori stranieri: la famiglia italiana degli Incisa della Rocchetta, cioè i produttori del famoso Sassicaia, e l’azienda tedesca Alpina BMW (il nome G.I.A. comprendeva appunto le iniziali dei tre soci). Ma senza interrompere i contatti con i quattro angoli del mondo. Continuava sempre a fare il consulente degli Antinori e di qualche altra tenuta italiana e a intraprendere in proprio anche dei progetti in varie regioni ungheresi e in Sudafrica, dove aveva una partecipazione nella Capaia Wines. È proprio durante il soggiorno in Sudafrica, dov’era andato per curare la vendemmia, che è deceduto in un incidente stradale. Aveva appena 47 anni. È difficile sottovalutare il suo contributo nello sviluppo dell’enologia contemporanea di Eger e in generale dell’Ungheria. Ha realizzato un lavoro gigantesco, identificando dei terroir abbandonati da anni (è stata merito suo, per esempio, la rinascita del cru Pajados, abbandonato da mezzo secolo) e sperimentandovi diversi vitigni (ndt: e portainnesti). È stato il primo a piantare ad Eger le maggiori vigne di pinot noir, importando molti nuovi cloni di questo vitigno e anche di syrah e viognier, sconosciuti allora in Ungheria, ma che oggi appartengono quasi al canone ”nazionale”. Attualmente la tenuta è diretta dalla vedova di Tibor, Viola, e da suo figlio Tibor junior che si è già fatto conoscere come abile enologo. La vecchia sede dell’azienda si trovava nella tipica strada delle cantine di Eger, in un piccolo edificio che non dà nell’occhio con un labirinto a due piani, dove sale e corridoi sono scavati nella tenera roccia di tufo per una lunghezza superiore al chilometro. (ndt: Nel 2013, sulla base dei piani di Dénes Fajcsák e dello Studio Architetti Arkt, è iniziata la costruzione della nuova cantina nel cuore di Eger, sulla strada Csiky Sándor, combinando quattro edifici monumentali, tra cui il cortile del castello di Ferenc Markhot. Oltre ai locali di produzione vi si trova anche una grande sala di degustazione. Vanto della tenuta sono soprattutto i vini rossi (circa il 70% di tutta la produzione), in stile moderno, chiaramente passati in legno (cosa che non tutti amano) e di buona struttura, adatti a maturare per molti anni. Il vitigno bandiera della proprietà è il pinot noir.

Eger: presentazioni di cantine e vini scelti stavolta da Wojciech Bosak (6)

Tibor Gál jr.

 

(***) Sauvignon Blanc
(alcool 12,5%). Profumo molto tipico del vitigno: uva spina fresca, mele verdi, fiore d’acacia e sambuco. In bocca il vino è pulito, con un bell’aroma di uva spina e ortica, ma nettamente acquoso. Per una tenuta di questa fama è un po’ sotto le attese.

(***) Egri Leányka
(alcool 13 5%). Un vino molto ungherese e un po’ all’antica (ed è sorprendente, dato lo stile moderno di questa cantina), con una buona concentrazione, un fruttato pieno e delicato (pere mature, renetta grigia), sottolineato da un pizzico di zucchero residuo e da una buona acidità. Ma si sente anche una leggera ossidazione e generalmente una mancanza di freschezza, decisamente “oltre il tempo”.

(***+) Pinot Noir
(24 mesi in barrique, alcool 13,5%). Un vino ancora decisamente dominato in questa fase dal tostato della botte.  Un naso di caffè, cocco, legno, frutti di bosco; piacevole, pulito, invogliante. In bocca un aroma buono (cocco, cacao, vaniglia, fragole, fragoline di bosco, ciliegie, frutti di bosco), ma generalmente il vino è un po’ acquoso, con un finale corto, quasi vuoto.


(****-) Pinot Noir Selection Titi
(24 mesi in barrique, alcool 13%). Di nuovo un distinto predominio della botte. Nel profumo c’è cocco, cioccolato, caffè macinato di fresco, frutti di bosco, fragole. In bocca è decisamente più pieno e concentrato, meglio del precedente, con una buona struttura dei tannini e una buona acidità, un bel fruttato di fragole e di frutti di bosco, molto lungo; un pinot corretto, ma si vorrebbe una maggior finezza.

(****) Pinot Noir Sikhegy

(24 mesi in barrique, alcool 13,5%). Profumo intenso di legno con note di cocco, caffè e caramello, ma in genere è complesso, qui capita di tutto: frutti di bosco, fragoline di bosco, sottobosco, aia campestre. In bocca si sente di nuovo una botte tostata e dolciastra (cioccolato, vaniglia, caramello), ma il vino generalmente non è pesante, con un bel palato fruttato e fresco (fragole, frutti di bosco, ciliegie) ed un finale lungo, piacevole, piccante.

(****-) Kadarka
Di colore rubino chiaro, tipico per questo vitigno. Al naso la botte è moderata, si avvertono i fiori (viole, peonie) con i frutti di bosco. Il sapore è abbastanza pieno, al cioccolato, con tannini pepati, un fruttato intenso e fresco (prugne, ciliegie, frutti di bosco) e un finale lungo e rinfrescante.

(****+) Pajados Vörös cuvée
(Kékfrankos 35%, Syrah 35%, Cabernet Franc, Merlot, Kadarka, Pinot Noir; alcool 13,5%). Un vino decisamente moderno, quasi da “nuovo mondo”, ma per farsi piacere offre un fruttato abbastanza onesto. Al naso è abbastanza intenso, c’è una botte molto tostata (cocco, vaniglia, cioccolato, caffè), ma con una buona stoffa di frutti di bosco (more di rovo) e ciliegie fresche. La bocca è costruita solidamente, con una potente struttura tannica, prugne, amarene, vaniglia, sottobosco ed un fresco finale fruttato.

(*****-) Syrah

(alcool 13%). Molto scuro, di colore vivo. Il profumo è nettamente di botte (cocco), ma è complesso e col tempo si sviluppano meravigliosamente il pepe, il cioccolato, la prugna secca, su uno sfondo leggero di scuderia. In bocca il vino è ben concentrato, ricco di fruttato fresco (prugne, frutti di bosco), pepato, piccante e molto lungo.

(*****-) Egri Bikavér
(Kékfrankos 50%, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon). Il primo attacco è nettamente di botte, di cocco, ma dopo un momento fiorisce uno spettacolo di aromi rustici complessi: fieno, aia campestre, prugne sott’aceto, ciliegie fresche. In bocca è abbastanza pieno (ma non pesante), elegante, lungo, con una buona struttura dei tannini, aromi di prugna fresca, ciliegia, frutti di bosco, peperone rosso e un cocco ben amalgamato dalla botte.

Varsányi Pincéeszet Kft.

3351 Verpelét, Dózsa György út 3/1
Tel: +36(36)559012, Fax +36(36)494037
e-mail: info@varsanyipinceszet.hu, vinoteka@varsanyipinceszet.hu, sito: www.varsanyipinceszet.hu
Visite: in orario normale, per gruppi fino a 50 persone; la cantina offre le degustazioni con uno spuntino semplice, ma occorre prenotare in anticipo.

Lingue straniere: inglese, tedesco.

Superficie delle vigne: 90 ettari di proprietà della famiglia, più 9 della cantina e altri 250 ettari in affitto.

Produzione: 2 milioni e mezzo di bottiglie.

Vitigni: hárslevelű, leányka, olaszrizling, muskotály, chardonnay, kékfrankos, cabernet sauvignon, cabernet franc, merlot, pinot noir, blauburger, zweigelt, menoire e altri.
Eger: presentazioni di cantine e vini scelti stavolta da Wojciech Bosak (6)

Questa grande cantina con sede a Verpelét, nella sottozona di Debrő, è stata fondata nel 1991 come Ker-Coop Borászati. Nonostante il nome non è mai stata una cooperativa, ma fin dall’origine era un’azienda completamente privata di cui fu promotore l’attuale proprietario Lajos Varsányi. Il nome attuale della ditta è stato adottato nel 2005. La produzione è basata solo in parte sulle proprie vigne, perché la maggioranza delle uve che trasforma proviene da parcelle di piccoli vignaioli delle zone di Egerszólát, Aldebrő, Feldebrő, Tófalu e Verpelét coltivate a contratto dall’azienda già da molti anni. Anche se l’attività si concentra sulla produzione di vini non troppo cari per i supermercati, si riescono però a trovare anche delle bottiglie del tutto interessanti. Da anni è Lajos Gál che fa da consulente della produzione e un tempo qui l’enologa era quella Orsolya Turcsek che è considerata attualmente come l’astro nascente dell’enologia ungherese. Vini bandiera di quest’azienda sono il Varsányi rosé, che da anni è uno dei rosati ungheresi più famosi, e il Debrői Hárslevelű, una specialità locale. L’azienda si occupa anche di enoturismo. È proprio pensando ai propri visitatori che nel 2008 è stato restaurato l’antico magazzino signorile di Verpelét del XIX secolo in cui ha trovato posto la grande sala di degustazione, una mostra della cantina e perfino un piccolo museo dedicato alla storia dell’enologia locale.
Eger: presentazioni di cantine e vini scelti stavolta da Wojciech Bosak (6)
(***) Verpeléti Olaszrizling
Un vino leggero, non troppo concentrato, ma dall’aroma pulito, fresco (mele, pere, spezie) e minerale, da bere d’estate. A questo prezzo (0, 95 euro franco cantina) si può comprare a cassette.


(***) Muscat cuvée
(ottonel muskotály, cserszegi fűszeres). Di nuovo possiamo acquistare a buon prezzo (circa 1 euro franco cantina) un vino semplice, senza pretese, da picnic, ma del tutto piacevole. Un Moscato sincero, amabile, ricco di frutta matura (mele, ananas).

(***-) Debrői Hárslevelű DHC
Un altro vino amabile non troppo caro per l’estate; profumo di spezie, cera da pavimenti, in bocca c’è la mela matura, l’albicocca, la camomilla ed è abbastanza lungo, fresco e piacevole.


(****-) Debroi Harslevelű
Un naso di pere mature, albicocche, fichi, con una nota leggera di idrocarburi. In bocca è un vino solidamente strutturato, di evidente dolcezza, ma ben bilanciato dall’acidità, con pere sciroppate, albicocche essiccate, canditi ed è abbastanza ricco, con un finale lungo e piacevolmente fruttato. Invecchia in un modo davvero meraviglioso.

(***+) Pinot Noir rosé
Fragola fresca, un rosé di razza, pulito, dalla stoffa citrino-minerale, dal sapore di mela, fragoline di bosco, yogurt, veramente lungo.

(****) Varsányi rosé
(Kekfrankos, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc). Piacevole in tutti i sensi, è un rosé stupendo, fragrante di fragole alla panna e gelsomino al tramonto, di gusto pieno, cremoso, con un fruttato intenso (fragole fresche, fragoline di bosco), un pizzico di pepe bianco e un sapore floreale lungo (viole, gelsomino).

(***-) Sárgamuskotály
Un vino non completamente pulito, con un naso di aneto, cera da pavimenti; in bocca c’è perfino una buona concentrazione, un fruttato pieno e maturo (mela, uva) sottolineato da un pizzico di zuccheri residui, ma nel sapore avanza di nuovo il verde del prezzemolo e dell’aneto.


(***) Harum gracia Gabriela Chardonnay
Profuma nettamente di botte, vaniglia, cocco, mela matura, fiori bianchi, burro, pasta frolla; in bocca mostra un’ottima struttura, un evidente bel fruttato (mela, pera), ma l’effetto è guastato un po’ da un sapore a buon mercato di vaniglia e di caramella alla frutta.

(***+) Menoire
Un naso di note minerali e di profumi erbacei caratteristici del vitigno; in bocca un bel fruttato (more di rovo, ciliegie) e una struttura dei tannini veramente bella, una buona lunghezza. È un vino complessivamente ben fatto, interessante, ancora giovane, ma già di carattere.


(***) Harum gracia Katalin Egri Bikavér
(kékfrankos 40%, zweigelt, merlot, cabernet sauvignon, pinot noir, menoire). Composto abbastanza decorosamente, in un certo senso è un classico Bikaver con i tipici aromi di Eger, amarena, frutti di bosco, timo, rosmarino e sottobosco, ma gli mancano concentrazione e lunghezza.


(***) Harum gracia Judit Merlot
Un vino abbastanza di carattere, carnoso, quasi animalesco, con un buon fruttato (more di rovo, lamponi, ciliegie), peperone rosso, buoni tannini, note erbacee e terrose; disturba soltanto una leggera impurità nel finale (di fieno bagnato, stantìo).

(****-) Egri Bikavér
(Kékfrankos, merlot, cabernet sauvignon, cabernet franc, blauburger, menoire). Color porpora intenso, come in un vino giovane; profumo di spezie, timo, leggermente fumé, di grafite; in bocca un intenso fruttato silvestre, ciliegie, prugne, lamponi, tannini ben maturati, sottobosco secco, pepe, rosmarino; è ancora giovane, fresco, con un finale lungo, piacevole, al pepe e al ribes. Per 1.000 fiorini (neanche 4 euro) sui ripiani dei negozi è un bel vino.

Juhász Testvérek Pincészete (Juhászvin Kft)

3300 Eger, Kőlyuki pincesor 35
Tel: +36(20)2151608, +36(70)3658239, +36(70)6331825, +36(70)3850546

e-mail: info@juhaszvin.hu e borkostolo@juhaszvin.hu, sito: www.juhaszvin.hu
Visite: in orario normale la cantina offre le degustazioni con uno spuntino semplice sul posto per gruppi fino a 45 persone, ma occorre prenotare in anticipo, ha un ristorante proprio ed una pensione a Egerszalók (a circa 6 km da Eger).

Lingue straniere: inglese, tedesco, polacco.

Superficie delle vigne: 350 ettari di vigne proprie (tra i migliori cru: Sikhegy, Paptag, Gröber).

Produzione: oltre 1 milione di litri l’anno.

Vitigni: kékfrankos, cabernet sauvignon, cabernet franc, pinot noir, kékoportó, zweigelt, blauburger, merlot, gamay, leányka, muskotály, olaszrizling, rizlingszilváni e altri.
Eger: presentazioni di cantine e vini scelti stavolta da Wojciech Bosak (6)

Attila e Péter Juhász hanno iniziato il proprio impegno enologico nel 1996 ereditando dai nonni una piccola vigna a Egerszalók. All’inizio facevano appena qualche migliaio di bottiglie l’anno, ma loro i vini hanno velocemente ottenuto dei riconoscimenti che hanno provocato l’aumento della produzione e l’acquisto di altre vigne. Oggi i fratelli Juhász sono fra i migliori vignaioli privati della regione e la loro capacità produttiva ammonta circa ad un milione di litri l’anno. Bisogna ammettere che con una scala di produzione così grande riescono a conservare una qualità più che decorosa, perfino nel caso dei vini di base a buon prezzo. Nel 2002 l’azienda si è trasferita da Egerszalók nella nuova più ampia sede situata nella tradizionale “via delle cantine”, la via Kőlyuki ad Eger (dove ci sono anche le cantine Demeter). Fanno una grande impressione le gigantesche cantine d’invecchiamento scavate nel tenero tufo riolitico, capaci di contenere 1 milione e 700 mila litri di vino, di cui 900 mila in botti di legno di varie grandezze, sia barriques nuove che grandi botti ungheresi di capacità da 5 a 140 ettolitri. Grazie a tutto ciò i fratelli Juhász possono applicare su vasta scala i tradizionali metodi di vinificazione con un lungo periodo di maturazione del vino in botte (perfino due anni). Ogni anno mettono anche mezzo milione di bottiglie ad invecchiare più a lungo. Questo riguarda particolarmente i vini rossi, il cui stile tradizionale ed armonizzato sottolinea un tenore alcolico moderato, che supera raramente il 13%. I vini bianchi, specie quelli dei vitigni aromatici, sono prodotti di regola in acciaio inossidabile, il che permette di conservare più a lungo un fresco carattere fruttato.
Eger: presentazioni di cantine e vini scelti stavolta da Wojciech Bosak (6)
(****-) Olasrizling
(alcool 13%). Un vino tipicamente ungherese, tondo, maturo, con aromi di mele e di pere, con note di fiori bianchi, fieno fresco, funghi di bosco ed un amarognolo piacevole, minerale, leggermente tannico. In bocca un buon equilibrio e una certa lunghezza, piacevole, con un sapore fresco di minerale e di mele.

(****) Muscat Ottonel
(alcool 13%). Nel calice si apre una delicata fragranza di noce moscata e al naso un caratteristico profumo dolciastro di uva fresca (glucosio?). In bocca il vino è vispo, di struttura leggera, dal ricco fruttato fresco (mele, uva, lime), minerale, con note di fieno fresco, fiori di tiglio, molto lungo, con un finale piacevolmente citrino. Un Moscato ben fatto, pulito, non artefatto, che vuole essere semplicemente bevuto!

(***) Egri rosé
(pinot noir, kékoportó). Il profumo è abbastanza piacevole: fragola fresca, caramella alla frutta, panna. In bocca è abbastanza ben strutturato, minerale, con un netto fruttato fresco (fragole, fragoline di bosco, agrumi), fieno e spremuta d’arancia nel finale. Si beve veramente bene, anche se non suscita eccessive emozioni.

(***+) Egri Vörös
Un naso di amarene fresche, note resinose (ginepro, rosmarino) e sottobosco. In bocca il vino è del tutto ben fatto, abbastanza intenso (anche se non è molto lungo) con aromi di amarene secche, ciliegie ed erbe fini (rosmarino, timo). Questo è il vino base, il più economico della cantina; per 800 fiorini (cioè circa 3 euro) al dettaglio ci fornisce una dose notevole della tipicità di Eger.

(****+) Egri cuvée
(kékfrankos, cabernet sauvignon, cabernet franc, blauburger). Nonostante l’identica composizione dell’uvaggio, qui l’annata più calda del solito e due anni in più di maturazione danno un vino molto più levigato e piacevole, anche se non ha lo stesso gran carattere. Delle annate più fresche. Aroma aperto, di marasche mature, sottobosco, timo, amarene e ciliegie mature. In bocca il vino è mediamente estrattivo, decisamente elegante, con tannini levigati, In bocca c’è sapidità, grafite, si sentono le amarene mature, le prugne, i frutti di bosco, le erbe provenzali, una leggera terrosità. Un buon finale lungo di amarena fresca.


(****) Egri Bikavér
(alcool 12,5%). Profumo complesso, interessante (c’è molta amarena matura, terra, grafite, un leggero sentore di scuderia, sugo di soia, fieno fresco, origano, rosmarino), selvatico e di carattere. In bocca il vino è più ammansito, elegante e liscio, ben fatto, intenso nell’aroma (amarene, ciliegie, viole, erbe provenzali) con dei tannini di fattura vellutata e un lungo sapore di resina e amarena. Ha classe.

 

La scala di giudizio:

 

( * * * * * * ) eccezionale, un vero capolavoro

( * * * * * ) ottimo, vino di gran classe

( * * * *) buono, interessante

( * * * ) onesto, dignitoso

( * * ) debole

( * ) stare alla larga, vino con evidenti difetti

 

( – e + ) per togliere o aggiungere mezzo punto

 

Wojciech Bosak

Giornalista e critico enologico (collabora con Magazyn Wino i Czasem Wina), giudice di concorsi enologici internazionali. Da diversi anni si occupa di educazione al vino, conduce corsi e formazione, è autore di programmi di formazione e libri di testo. È docente di studi post-laurea in Enologia presso l’Università Jagellonica. Ideatore e co-fondatore dell’Istituto Polacco della Vite e del Vino. Fornisce consulenza per l’impianto di vigneti. Vincitore del Grand Prix di Wino Magazine 2013 come promotore della cultura del vino in Polonia. Si occupa, tra l’altro, della storia della vinificazione, del diritto del vino, dell’economia della vinificazione nonché l’influenza dell’habitat sulla viticoltura. Co-fondatore dell’Istituto della Vite e del Vino di Cracovia e della Fondazione Galicja Vitis per lo sviluppo e la promozione della vinificazione.

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