Eger: presentazione di cantine e vini scelti da Mariusz Kapczyński (7)

 Eger: presentazioni di cantine e vini scelti da Mariusz Kapczyński (7)

Eccovi la settima presentazione di quelle cantine che i nostri amici Mariusz Kapczyński e Wojciech Bosak hanno visitato recentemente a Eger con le note degustative dei loro vini di spicco, tre alla volta.

Nella prima, nella seconda, nella terza, nella quarta, nella quinta e nella sesta presentazione ci avevano già presentato Lajos Gál, Tamás Sike, Ferenc Tóth, Gróf Buttler, Orsolya Pince, St. Andrea, Kovács Nimród, la cantina sociale Ostoros-Novaj, il sanguigno József Simon, Kőporos (Zoltán Simkó), Demeter, József Hagymási, Tibor Gál, Varsányi Pincészet, i fratelli Juhász, ma anche le grosse cantine cooperative Egri Csillagok, Korona Borház e Vitavin.

Oggi ritrovo anche un altro grande, uno dei magnifici sette che mi entusiasmarono alla prima Bormustra cui partecipai a Eger, quel Vilmos Thummerer con il quale mi ha fatto un gran piacere parlare dei progressi notevoli dei vini di questa stupenda zona, secondo me una delle migliori al mondo sicuramente per quanto riguarda i rossi e mi dispiace molto che sia scomparso fin troppo presto.

Per non parlare di Bolyki e del giorno in cui gli è scoppiata una vasca e tutti gli abitanti dei dintorni si sono precipitati con le catinelle per raccogliere il vino dal lago che si era formato…

(traduzione e aggiornamento dati: Rolando Marcodini)

In vicinanza dell’annuale festa dell’Egri Bikavér ecco un’altra presentazione di vini dei produttori da noi valutati.

Stavolta ci sono i seguenti Vilmos Thummerer, Bolyki Pincészet e Hangácsi. Dalla prossima puntata parleremo delle altre cantine visitate durante l’annuale festa estiva del vino di Eger.

 

Thummerer Pincészet és Szőlőbirtok

3325 Noszvaj, Szomolyai út 21013/3 hrsz

Tel. +36(36)463269 e +36(20)9462178

e-mail thummerer@thummerer.hu, sito www.thummerer.hu

Visite: La cantina ha un buon ristorante con cucina propria, c’è posto anche per banchetti e offre pure altri prodotti di propria produzione (come pane e formaggi) per gruppi fino a 120 persone.

Superficie delle vigne: 100 ettari di vigne (localizzate in quattro posti diversi).

Produzione: oltre 350.000 bottiglie l’anno.

Vitigni coltivati: 80% rossi come kékfrankos, cabernet sauvignon, merlot, kadarka, pinot noir e blauburger, 20% bianchi come chardonnay e királyleányka.

Anno di fondazione: 1984.

Eger

Vilmos è stato un produttore famoso e apprezzato che ha consolidato il suo marchio e ha sviluppato la sua azienda per molti anni (nel 1995 è stato nominato enologo dell’anno in Ungheria). È riuscito a raccogliere la simpatia degli appassionati di vino anche in Polonia.

Vilmos è membro dell’Accademia Ungherese del Vino, ma è venuto a mancare nel dicembre del 2021.

La cantina Thummerer si trova a 12 km dalla città di Eger, in località Noszvaj. La tenuta è un luogo piacevole, professionalmente preparato, che offre soggiorno, pasti e vini a buon prezzo. Questo è veramente un buon indirizzo sia per una visita sia per la spesa.

L’azienda è orgogliosa delle sue grandi cantine, piene di lunghi corridoi, dove regnano delle condizioni ideali per la conservazione del vino (la parte più antica, che ha più di cento anni ed era stata scavata a mano nel tufo, ha una superficie di oltre 2.000 mq ed è stata affiancata da un sistema di cantine di altri 2.200 mq).

Il vino modello di questa cantina è la cuvée Vili Papa. I vini qui maturano spesso in botte, che in molti casi è la mossa vincente; sono caratterizzati da un’elevatissima alcolicità, comunque in gran parte ben coperta da una struttura molto espressiva. La figlia di Vilmos e il genero, che è maestro di cucina, si occupano della gastronomia.

Qui si producono molte tipologie di vino, si continua a sperimentare e c’è una grande offerta sia di vini di base sia di vini di qualità. (Ndt: oggi l’azienda è gestita dalla vedova Katalin, dal figlio Tamás e dalle figlie Éva e Ildikó, dal nipote Pulay Polett con sua moglie Elza).

La filosofia dell’Egri Bikaver secondo Vilmos Thummerer

«Dev’essere prodotto sia da vitigni autoctoni ungheresi che internazionali. Evidentemente nel taglio deve dominare il kékfrankos, dovrebbe trovarsi anche la kadarka (ce la vedo volentieri, ma bisogna ricordare che è difficile da coltivare, chimerica. Io stesso devo occuparmi tutti gli anni e molto amorevolmente dell’Egri Bikavér. Ma la kadarka non permette un simile approccio, non sempre ci si riesce, con quest’uva abbiamo delle difficoltà. Però la vogliamo, perché l’Egri Bikavér sia perlomeno un vino discreto e da bere volentieri. L’Egri Bikavér è un vino ancora troppo giovane, è stato sottomesso a troppi influssi e cambiamenti per poterne dare una definizione, non è riuscito negli anni a consolidare un suo stile e oltretutto ce n’era anche di falso. Sicuramente non è un vino da botte nuova, né da sostenere principalmente col cabernet. L’importante per ora è questo cerchiamo di basarci sul vitigno kékfrankos. Non vedo un problema se nel taglio dell’Egri Bikavér sono presenti molti vitigni, sia quando concorrono tutti insieme a dargli un carattere in comune, sia quando emerge lo stile di uno solo a cui tutti gli altri fanno da sfondo. L’importante è che l’Egri Bikavér conservi un carattere locale. Non è etico però che mentre alcuni provano con tutte le forze a farne un vino perfetto ci sono altri che provano a soddisfare le aspettative degli importatori stranieri facendone un vino da 90 centesimi di euro. Quando abbiamo recentemente stabilito le nuove regole per la produzione dell’Egri Bikavér, tutti hanno dovuto approvarne l’introduzione. Questo è stato il primo passo importante, adesso bisogna realizzare quello successivo». Gli incontri qui diventano spesso delle degustazioni tipo maratona, dei voli lunghi e piacevoli alla ricerca di nuovi gusti. Ecco l’elenco di uno di questi.

(****-) Cuvée Bertram

Blauburger  kékfrankos  kékoportó. Sa un po’ di cantina, di cortile, è selvatico ma fruttato; amarena, noccioli di frutto, prugna secca e anche legno bruciato, caffè e cioccolato amaro. C’è molto tannino, la ruvidezza del pruno selvatico e il sambuco. Un vino eccellente a questo prezzo (1.000 fiorini, circa 3 euro e mezzo). Pulito e di carattere. Per salumi e paté. Gustoso.

 

(****) Egri Bikavér

40% kékfrankos, 20% cabernet sauvignon, 15% merlot, 15% cabernet franc e 10% blauburger. Viola, goudron, sottobosco, terra bagnata, ginepro, muschio, resina. Pulito, vispo, dal nerbo ruvido e grave. Mirtillo, caramelle al liquore, caffè bruciacchiato. Un buon vino, di razza, con “gli attributi”. Prezzo 4 euro.

 

(****) Cabernet Sauvignon

Sa leggermente di cantina, di brettanomyces, micelio, muschio, terra nera, ribes nero, sciroppo di more. Grafite. Polvere di carbone, fumo, cioccolato amaro, sciroppo concentrato di amarena. Allappante, con un tannino ancora ruvido, dovrebbe maturare con calma. Molto compatto, carico di tannino, di peperone. Succoso, lungo e intenso.

 

(****+) Pinot Noir Tekenőháti

Silvestre, morbido, un Pinot pittoresco con un po’ di fragoline e more di bosco, note di rose, intense, più d’ibisco e di lampone. Un vino gustoso, molto ben fatto, ben disposto, equilibrato, con un accento di acidità. Nel finale è silvestre, cremoso, speziato e vispo. In una parola, mantiene la freschezza di un Pinot ben fatto.

 

(****+) Egri Kadarka

Hanno 2,5 ettari di kadarka. Secondo Vilmos è un vitigno pesante da coltivare, di costituzione debole, sensibile al marciume, che si guasta con facilità nelle vigne. Qui ha un colore leggero. È carico di fiori (ibisco, viole, rose), un bel vino, piacevole, vispo e di buon nerbo. Si sente la fragolina di bosco, il lampone su uno sfondo leggermente piccante. Di stile piacevole, ha una bella acidità e la freschezza della mela rossa dell’Oberland (malinówka). Un vino vispo, fresco, al lampone. È un Kadarka riuscito, pulito. Vale la pena. (Prezzo 3.000 fiorini)

 

(***-) Kékfrankos Válogatás

L’aroma un po’ chiuso mostra però la mora, il mirtillo di palude, il lampone, un tutto che col tempo si fa abbastanza profondo e denso. Una bocca dolce, infuocata, leggermente cioccolatosa. Il tutto diventa però in qualche modo goffo, dolciastro, poco espressivo. Qui ci sono dei tannini in rilievo e un carattere “ombroso” leggermente spento. Questo Kekfrankos non è molto fresco, è terroso ma senza acidità. Secca il palato.

 

(****+) Cabernet Franc Válogatás

Denso di lampone, fragolina di bosco, terra. Un vino sobrio e intenso, fruttato e allo stesso tempo terroso, al lampone, con accenti di sambuco, muschio, aghi di pino, more. Concentrato, con un tannino netto, ma non aggressivo. Ci sono le amarene, i noccioli di frutto, frutti di bosco, una certa polverosità. Un vino estroso e fantasioso. Vale la pena.

 

(****+) Merlot Tekenőháti

Un Merlot concentrato, molto aromatico e intenso. Carico di fruttato. Quale Ma c’è il classico lampone, lampone e ancora lampone! Un vino attraente, bello, pulito e molto… mmm… sexy. Leggermente fumé, ma eccezionalmente succoso, intenso nel fruttato. Vispo, di buon nerbo, fresco, arioso, succoso. In complesso una bella sostanza di fruttato, buoni tannini e buona acidità. Può piacere veramente. Lungo ed espressivo. Con un finale fruttato leggermente amarognolo. Bel vino. Ben fornito di alcool. Pienamente integrato. Troverà senz’altro molti amatori.

 

(****) Syrah Válogatás

Leggermente moderato, non certo esplosivo, abbiamo di nuovo la succosità, il fascino del fruttato, il pepe, il peperone, il lampone. Molto intenso e concentrato. Scuro e carico, in un certo modo sanguigno. Tutta una rosa, attraente, espressiva. Buono.

 

(****-) Cabernet Sauvignon Válogatás

Scuro, al ribes nero e peperone, fresco, un po’ cupo, ci sono le erbe aromatiche, il fruttato del sambuco. Un vino uniforme, nero, con terra secca sullo sfondo. Oltre a questo è intenso e fruttato. C’è del fresco, solido tannino. E fumo. Ma qualcosa si è perso in questa intensità del fruttato, infatti è un po’ noioso, prevedibile. Ma è un Cabernet che darà un po’ di goduria agli assetati.

 

(****+) Egri Bikavér Superior

Un vino uniforme, alla liquerizia, dal fruttato denso. Di stile attraente, un po’ polveroso e terroso, ma mostra uno sfondo di vellutata eleganza. In bocca c’è la viola, si sente la buccia di amarena essiccata e macerata, con un fruttato caldo e austero. C’è la sincerità, la franchezza e il respiro della terra. E una strada polverosa.

(*****-) Vili Papa cuvée 2006

 

Un taglio di cabernet franc con cabernet sauvignon e merlot. Pulito e elegante, equilibrato, ma infuocato. Cuoio, amarena matura, erbe aromatiche (artemisia). Succoso e saporito, carico di espressività. Un’ottima composizione c’è equilibrio, complessità e una fattura molto ben tagliata. Liscio e vellutato. Un vino morbidamente composto con tannini maturati, ben curato, nobile, ben messo. Eccede un po’ con l’alcool, scalda un po’, ma è ben integrato. Un vino da botti nuove, ma non si sente proprio. Ha classe. Nasce solo nelle annate migliori.

 

Bolyki Pincészet

3300 Eger, Bolyki-völgy (indirizzo postale: 3300 Eger, Hevesy S. u.8.)

Cell. +36(70)6039474

Eger

e-mail info@bolykipinceszet.hu, sito www.bolykipinceszet.hu

Superficie delle vigne: 27 ettari

Località, cru e vitigni coltivati a Eger: Kistibrik, con zweigelt, kékfrankos; Ostoros e Márínka con királyleányka;

Kisgalagonyás con blauburger; Hajdúhegy con kiráyleányka, Fertő-dűlő con kékfrankos.

Località, cru e vitigni coltivati a Verpelét: Alberki-dűlő con cabernet franc, kékfrankos, oporto, Középbérc con merlot, blauburger, hárslevelű, sauvignon blanc.

Resa: da 1 a 1,5 kg d’uva per pianta.

 

La cantina è a soli 2 km dal centro di Eger. Proprietario e wine-maker è il giovane János Bolyki. Alcune delle vigne di Bolyki sono fuori dall’area ufficiale di Eger, perché la proprietà è impegnata a cercare altri buoni terreni da coltivare. Sempre con l’impegno per lo stile e i metodi tradizionali.

In genere sono dei vini nella media, fra cui riescono abbastanza bene il Cabernet Franc e l’Egri Bikavér. Non siamo riusciti a far visita alla produzione, ma siamo riusciti a trovare il momento per parlare con il produttore e assaggiarne i campioni. Ecco i risultati.

(****+) Metatéma

È un Hárslevelű da vendemmia tardiva (in bottiglia da 0,5 l). Ha un aroma distinto, floreale, dolce alla traminer con note di pera e albicocca, che si accentua intensamente di miele, caramella, fieno, argilla bagnata e della piccantezza delle erbe aromatiche. Ci sono parecchi accenti floreali, di pera, albicocca secca, mele sciroppate. Un vino interessante, ben fatto In bocca invece è completamente secco, vegetale, c’è l’erba secca e un netto amarognolo. Così anche il naso che annuncia una densa, profusa dolcezza che in bocca però non arriva, lasciando spazio a un’espressione rotonda, grassa, ma completamente secca. Il finale è leggermente piccante (come il miele di grano saraceno). Un vino lungo, intenso, eccellente con delle tartine vegetariane.

 

(****+) Egri Bikavér

In principio sta un po’ sulle sue, ha bisogno di respirare un momento nel bicchiere e ancora meglio in caraffa. Poi però riesce a mostrarsi molto meglio, con un’espressione silvestre e sobria. Questo vino tranquillo, equilibrato, si basa su toni garbati, fruttati e vinosi. Al mio naso gli manca un po’ della bellicosità di Eger, di malizia, di nerbo. Ma regge il livello.

 

(***-) Királyleányka

Fruttato, sostanzioso, acidulo e sincero. Un vino costruito su una struttura rinfrescante, ma senza pretese. È uno di quei vini vispi, ma carnosi, per nulla raffinati, quelli che vanno bene per dei semplici spuntini, panini imbottiti, pasta ai frutti di mare o pesci, olive. Complessivamente però si colloca in una cornice molto comune, per non dire banale, con un’acidità un po’ sfuggente. Il tutto è un tantino sbilanciato e gli manca un po’ di pulizia.

 

(***+) Egri Merlot

Un altro vino “lunare” (per quanto riguarda la caratteristica etichetta) di questa tenuta. Nel calice colpisce un fruttato intenso e caldo (amarena, confettura di frutti di bosco). È un Merlot delicato, “caldo” con una freschezza vinosa che sostiene abbastanza degnamente l’acidità e un tannino levigato. Riscalda, è morbido, succoso come un denso succo di lampone. L’elevato tenore alcolico qui si fonde veramente bene con il tutto, anche se questo non significa che si renda invisibile. Nel finale c’è la pralina farcita al maraschino, il caffè tostato da poco e qualcosa di fumé. Ci vorrebbe più nerbo e bellicosità, ma da buon Merlot al 15% riesce a difendersi in qualche modo. Ci si sbronzeranno con molto piacere gli amatori dei Merlot fruttati al lampone. La bottiglia è quella classica bordolese pesante.

 

(****-) Cabernet Franc

Qui si riconosce subito la vigoria del fruttato e la mineralità terrosa e polverosa dell’argilla. Nel calice colpisce il calore della terra e il fruttato di sambuco. È secco a modo suo, un po’ polveroso, con un fruttato austero e concentrato. Sfugge leggermente l’alcool, ma non troppo intensamente. Ha quella certa freddezza, rudezza, maschile. Un Cabernet Franc molto tipico, terroso.

 

Hangácsi és Fia Pincészet

3394 Egerszalók, Ady Endre út 6

Eger

Tel. +36(20)9650396

e-mail mailtoangacsi.csaba@freemail.hu

profilo www.facebook.com/hangacsiesfiapinceszet

 

La cantina Hangácsi és Fia Pincészet esiste dal 1992. Il proprietario è Csaba Hangácsi. Non abbiamo avuto l’occasione di fargli visita. Ci ha però inviato i campioni da degustare.

(***-) Egri Kékfrankos

Un vino schietto con un fruttato semplice, aghi di pino, terra, cantina. Un Kékfrankos dal fruttato sincero con i delicati accenti tipici di Eger (terra, frutti di bosco), leggermente polveroso. Un vino da festa campestre intorno a un pentolone di gulasch ungherese.

 

(***-) Egri Cabernet Sauvignon

Erbaceo e fruttato, ma scarico; gli mancano i tannini, secca la bocca e lascia il vuoto. C’è del peperone, ma banale. Poco espressivo, dal carattere debole.

 

(***+ ) Egri Kadarka

Classico, c’è peperone, lampone di bosco; il vino ha uno stile antico (ha quella personalità che si trova ogni tanto nella Kadarka), con lamponi e prugne. Ha una certa freschezza e un’acidità vivace, si sentono i vinaccioli. Abbastanza saporito, al lampone, leggermente polveroso. Con un accento di acidità un po’ nervoso nel finale. Interessante.

 

(***+) Menoir

In bottiglia da 0,5 l. Note di lampone; è succoso, leggero e acidulo. Un po’ strano, non tipico, ma ha struttura e vitalità. Un vino complessivamente un po’ difficile da approcciare, di antica scuola, per gli amanti delle curiosità enologiche e non delle ovvietà.

 

(****-) Egri Bikavér

Parecchi lamponi, more, frutti di bosco, ciliegie, vinaccioli e note di cioccolato al latte. C’è anche l’amarena col suo nocciolo e un po’ di maraschino. Un vino abbastanza saporito, un po’ rustico, piacevole, ha una certa lunghezza dei sapori speziati e un buon fruttato carico. con un tratto finale interessante. Buona acidità, pulito. Fresco. Ci sono anche delle note leggermente floreali (in particolare di viole). Un vino che mostra un futuro dagli sviluppi imprevedibili.

 

(***+) Egri Rosé

(Ndt kékfrancos) Fresco, schietto, pulito, leggermente fruttato e speziato, profuma di composta di lamponi e fragole. Ha una certa lunghezza dei sapori speziati e un buon fruttato carico. Un vino decente, ben fatto. Senza obiezioni e senza rivelazioni. Da bere. Assolutamente.

 

La scala di giudizio

 

( ****** ) eccezionale, un vero capolavoro

( ***** ) ottimo, vino di gran classe

( **** ) buono, interessante

( *** ) onesto, dignitoso

( ** ) debole

( * ) stare alla larga, vino con evidenti difetti

 

( – e + ) per togliere o aggiungere mezzo punto

 

Mariusz Kapczyński

 

Mariusz Kapczyński

Sono giornalista e critico enologico su www.vinisfera.pl, sono stato collaboratore di Wine Magazine, Wine Time, Alcohol Markets, Kitchen, USTA Magazine, Top Class, SpaEden, AllInclusive, Internet Radio Polacca, Enotime, Wirtualna Polska e altri. Come giurato, prendo regolarmente parte a vari concorsi enologici e polacchi (tra cui Vinitaly, Concours Mondial de Bruxelles, Vinoforum, Vinaria, Vinul.ro, Enoexpo, Orszagos Borverseny, Clean Vodka Tasting). Faccio anche parte dell’organizzazione internazionale di giornalisti e specialisti dell’industria dell’alcool – International Federation of Wine and Spirits Journalists and Writers. Nel 2015 “Magazyn Wino” mi ha assegnato il Grand Prix nella categoria “promozione della cultura del vino in Polonia”. Nel 2018, mi è stato assegnato il capitolo del premio Saint Martin per “l’eccezionale servizio nel campo della promozione del vino polacco”.

 

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