Qui non si parla dei due soliti litrozzi di liquidi da assumere quotidianamente per idratarsi. Qui si racconta di un buon modo di bere.
Perciò di un buon modo di vivere, dal momento che le due cose vanno di pari passo. Ma soprattutto qui si tratta di come e perché bere buoni cocktail.
Ce lo insegna Giovanni Giaccone in un delizioso libretto dal titolo L’arte di bere d’estate (edizioni Il Melangolo).
Cosa beviamo ma soprattutto come beviamo e cosa beviamo, non si limita a definire chi siamo, fa qualcosa di più: ci fa diventare quel che vogliamo essere. Lo scrive Marco Cubeddu nella presentazione, che è perfetta. Quindi la ripropongo pari pari: che senso ha mettersi a scrivere qualcosa quando hai già tutte le parole a disposizione?
“Sapere cosa vogliamo bere, conoscere il sapore che dovrebbe avere quel che vogliamo bere, in che modo dovrebbe essere servito e perchè, non è un esercizio velleitario ma una scelta identitaria, un modo per dare non solo corpo ma anche spirito alla nostra idea di mondo e al posto che nel mondo vorremmo occupare.”
Buona lettura! Alla scoperta di Mai Tai, Long Island Iced Tea, Pisco sour, Tequila sunrise, Pimm’s and so on.
Friulana di nascita, triestina di adozione. Quanto basta per conoscere da vicino la realtà di una regione dal nome doppio, Friuli e Venezia Giulia. Di un’età tale da poter considerare la cucina della memoria come la cucina concreta della sua infanzia, ma curiosa quanto basta per lasciarsi affascinare da tutte le nuove proposte gourmettare. Studi di
filosofia e di storia l’hanno spinta all’approfondimento e della divulgazione. Lettrice accanita quanto basta da scoprire nei libri la seduzione di piatti e ricette. Infine ha deciso di fare un giornale che racconti quello che a lei piacerebbe leggere. Così è nato q.b. Quanto basta, appunto.