FLÈTRY AU VENT Vino di montagna torna nelle Cantine di Grosjean. Una proposta che rappresenta la territorialità, la freschezza, la finezza e la mineralità del territorio della Valle d’Aosta.
Colore caldo e ambrato, inebriante al naso e seducente al palato, questo Passito è una nuova proposta dell’azienda, poliedrico nelle sue rappresentazioni e molto versatile, ideale per accompagnare moltissimi piatti, dal salato al dessert o, per essere molto up to date, per un aperitivo un po’ “diverso”.
È ideale, infatti, per iniziare i festeggiamenti – non sempre la solita bollicina! – da abbinare al fois gras, ma anche formaggi stagionati ed erborinati locali capaci di esaltarne la struttura e l’aromaticità e ovviamente, per finire in dolcezza, è perfetto da degustare con dessert a base di frutta o con pasticceria secca e naturalmente, con il cioccolato.
Il Flétry au Vent 2022 è un vino caratterizzato da uve stramature. Il blend, composto da Gewurtztraminer, Moscato Bianco, Pinot Gris, Petite Arvine, Amigne e Prie Blanc, non segue una proporzione precisa e presenta caratteristiche molto diverse tra loro, rappresentando il territorio montuoso nella sua interezza.
A differenza degli altri passiti della Valle d’Aosta, il Flétry au Vent si distingue per la sua bassa alcolicità, che ne aumenta la bevibilità. Il mosto fermenta e si affina in botti di legno per circa dieci mesi, prima di essere imbottigliato in piccole Renane da 375 ml. Il suo residuo zuccherino esalta il frutto maturo in perfetto equilibrio con l’acidità naturale del blend.
GROSJEAN
La cantina valdostana è una storica realtà enoica. Prende vita agli inizi degli anni ’60 del secolo scorso sotto la guida di nonno Dauphin che decide di investire nell’attività vinicola e imbottiglia il proprio Ciliegiolo presentato con successo all’”Exposition des Vins du Val d’Aoste” nel 1968. Negli anni ’80 ha inizio un processo di valorizzazione dei vari vigneti di proprietà.
Nel 2000 viene inaugurata la nuova cantina e nel 2011 inizia la conversione al biologico. Grosjean Vins è la prima azienda in Valle d’Aosta a compiere questo passo, quasi dieci anni in anticipo sulle altre realtà locali. Il “fattore umano”, l’amore per il proprio lavoro e per la propria terra rappresentano gli elementi fondamentali sui cui negli anni si è consolidata l’identità aziendale.
Friulana di nascita, triestina di adozione. Quanto basta per conoscere da vicino la realtà di una regione dal nome doppio, Friuli e Venezia Giulia. Di un’età tale da poter considerare la cucina della memoria come la cucina concreta della sua infanzia, ma curiosa quanto basta per lasciarsi affascinare da tutte le nuove proposte gourmettare. Studi di
filosofia e di storia l’hanno spinta all’approfondimento e della divulgazione. Lettrice accanita quanto basta da scoprire nei libri la seduzione di piatti e ricette. Infine ha deciso di fare un giornale che racconti quello che a lei piacerebbe leggere. Così è nato q.b. Quanto basta, appunto.